Viti vecchie, fino cinquant’anni d’età.
Mano attenta e capace di Claudio Alario
Invecchiamento di un anno in acciaio.
Vino vibrante, rubino intenso con ancora riflessi porpora di gioventù, delicati sentori fruttati di ribes e mirtillo sia in bocca che al naso, viola e spezie, ricordi minerali e speziati, carnoso al naso e al sorso.
Sostenuto da un buona acidità, di buona beva, tannini presenti giovani e un po’ verdi al gusto (uniti all’acidità, rimandano un po’ al melograno) ma non ruvidi, chiude con un finale di sottobosco (viola appassita) in perfetta armonia con il naso.
Considerando il prezzo assolutamente alla portata di tutti, una piacevole e semplice bottiglia.
Non teme il confronto con le spuntature in umido con polenta (pensavo sparisse sotto la succulenza del sugo).